Il tennis è uno degli sport in maggiore diffusione all’interno del nostro paese. Grazie al suo ingresso nel panorama televisivo avvenuto negli ultimi due decenni, quest’attività ha assunto sempre più maggiore centralità nella vita degli italiani, facendo appassionare grandi e (soprattutto) piccini.
Molti infatti sono i ragazzini che, attratti dai grandi campioni come Rafa Nadal, si sono avvicinati a questo sport e altrettanti sono i genitori che hanno spinto i propri figli su questa strada.
Sull’età del primo approccio alla racchetta, gran parte dei pediatri concorda: è bene che avvenga già fra i 4 e i 7 anni, ma con particolari presupposti. In questa fase preliminare infatti, il bambino deve essere educato principalmente a formare e migliorare le proprie capacità di coordinazione e spostamento. Solo successivamente gli si potrà richiedere un maggiore impegno di forza e prestanza fisica.
Ai piccoli neofiti del tennis è consigliabile armarsi di tanta pazienza e perseveranza: anche il più promettente campione in erba avrà bisogno di costante allenamento, per trasformare le sue potenzialità innate in qualità e risorse da spendere nello sport.
Infine, un consiglio che pediatri e campioni danno ai genitori degli aspiranti tennisti è quello di usare il tennis come strumento di crescita fisica, ma soprattutto mentale. Stare insieme ad altri bambini, allenarsi (il più delle volte) all’aria aperta, porsi dei piccoli obiettivi da raggiungere, avere uno schema di regole da seguire, imparare a rispettare gli avversari sono soltanto alcuni degli insegnamenti che questo sport può dare ai più piccoli, aiutandoli anche a staccarsi da smartphone, tv e videogiochi. Tutto questo, senza dimenticare che il tennis – soprattutto a quell’età – resta comunque un gioco e come tale va vissuto, con leggerezza, senza ansie né smanie di vittoria.
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